Che cos’è la disabilità intellettiva?
Con il termine Disabilità Intellettiva, si definisce una disabilità nel funzionamento attuale della persona determinata dall’esito di una o più condizioni di alterazione dello sviluppo cognitivo e adattivo che coinvolgono la persona nella sua globalità – strutture e funzioni corporee, attività e partecipazione – e determinano una condizione umana complessa, che richiede particolare attenzione e impegno per quanto concerne sia gli aspetti diagnostico-riabilitativi sia quelli sociali, ambientali e personali.
“La disabilità intellettiva [ritardo mentale] è caratterizzata da limitazioni significative sia nel funzionamento intellettivo sia nel comportamento adattivo, che si manifestano nelle abilità adattive, concettuali, sociali e pratiche. Tale disabilità insorge prima dei 18 anni”
(Schalock et al., 2007)
DIAGNOSI
IL DSM5 INDIVIDUA TRE CRITERI NECESSARI PER EFFETTUARE UNA DIAGNOSI DI DISABILITÀ INTELLETTIVA:
- Criterio A: Deficit delle funzioni intellettive, come ragionamento, problem solving, pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e apprendimento dall’esperienza, confermati sia da una valutazione clinica sia da test di intelligenza individualizzati, standardizzati;
- Criterio B: Deficit del funzionamento adattivo che porta al mancato raggiungimento degli standard di sviluppo e socioculturali di autonomia e di responsabilità sociale. Senza un supporto costante, i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana, come la comunicazione, la partecipazione sociale e la vita autonoma, attraverso molteplici ambienti quali casa, scuola, ambiente lavorativo e comunità;
- Criterio C: Esordio dei deficit intellettivi e adattivi durante il periodo di sviluppo.
FUNZIONAMENTO ADATTIVO
I soggetti con Disabilità intellettiva giungono all’osservazione più per le compromissioni del funzionamento adattivo che per un basso funzionamento intellettivo. Un problema adattativo è una limitazione della possibilità di adattamento all’ambiente cioè una difficoltà a rispondere alle esigenze che l’ambiente normalmente impone in rapporto all’età. Il funzionamento adattivo fa riferimento all’efficacia con cui i soggetti fanno fronte alle esigenze comuni della vita e al grado di adeguamento agli standard di autonomia personale previsti per la loro fascia di età, retroterra socioculturale e contesto ambientale. I problemi di adattamento sono più suscettibili di miglioramento con tentativi di riabilitazione di quanto non sia il QI cognitivo, che tende a rimanere più stabile. I vari livelli di gravità sono definiti sulla base del funzionamento adattivo e non dei soli punteggi di QI. È il livello adattivo che determina il livello di assistenza richiesto. I valori di QI risultano meno validi all’estremo inferiore della distribuzione del QI.
Caratteristiche Diagnostiche
- Le caratteristiche essenziali della DI sono i deficit delle capacità mentali generali e un funzionamento adattivo quotidiano compromesso rispetto a quello di individui della stessa età e livello socioculturale.
- Diagnosi basata su valutazione clinica e test standardizzati per le funzioni intellettive e adattive.
Esistono diversi livelli della disabilità intellettiva:
- Disabilità intellettiva lieve (85%)
Caratteristiche:
- sviluppano abilità sociali;
- minimi problemi sensomotori;
- difficoltà apprendimenti scolastici anche fino alla V elementare;
- diagnosticato tardi;
- con una supervisione vita personale e sociale autonoma;
- presentano spesso alterazioni emotive (50%): esibizione/collera-organizzazione rigida, trascinato da altri adolescenti;
- inibizione/passività – sottomissione all’adulto.
- Disabilità intellettiva moderata (10%)
Caratteristiche:
- presentano acquisite le abilità comunicative durante l’infanzia;
- hanno ritardo psicomotorio;
- cura personale con supervisione;
- competenze scolastiche limitate (II elem.);
- da adulti di frequente hanno difficoltà nel rispettare le norme sociali;
- lavoro guidato.
- Disabilità intellettiva grave (3/4%)
Caratteristiche:
- Non acquisiscono competenze comunicative fino alle classi elementari;
- A scuola possono acquisire conoscenze minime (riconoscere l’alfabeto, contare…);
- Contesti protetti e supervisionati;
- Problemi relazionali: isolamento e stereotipie.
- Disabilità intellettiva profonda (1%)
Caratteristiche:
- Spesso dipende da una condizione neurologica;
- Difficoltà sensomotoria;
- Incapacità comunicativa;
- Piccoli compiti in contesti altamente supervisionati;
- Alterazioni relazionali massicce: isolamento, stereotipie e nei casi più gravi automutiliazioni.
MANIFESTAZIONI E DISTURBI ASSOCIATI
Caratteristiche:
- Quasi costantemente presente: un’alterazione del linguaggio: dove sono maggiori le difficoltà comunicative è più probabile che vengano attuate delle condotte impulsive o addirittura aggressive un’alterazione dello sviluppo motorio e delle prassie.
EZIOLOGIA
- Le cause della disabilità intellettiva sono molteplici;
- La disabilità intellettiva è il risultato finale comune di diversi processi patologici che coinvolgono il sistema nervoso centrale;
- I processi non sono sempre facilmente identificabili con le attuali metodologie diagnostiche;
- 30/40% dei casi di DI non ha una precisa eziologia;
- Anomalie genetiche 25-50%;
- Aberrazioni cromosomiche ca. 15%;
- Riarrangiamenti subtelomerici 5-7%;
- Aberrazioni cromosomiche submicroscopiche 5-20%;
- Disordini monogenici;
- Alterazioni prenatali-perinatali 15-25%;
- Malformazioni SNC 15-20%;
- Patologie metaboliche 1-5%.
CAUSE PRENATALI
Fattori di rischio
- L’esposizione riconosciuta adagenti che alterino lo sviluppo embrionale;
- L’incremento dell’età in cui avviene il concepimento;
- La presenza di familiarità.
Fattori acquisiti
- Esposizione ai raggi X durante la gravidanza specie nel primo trimestre;
- infezioni virali della madre (rosolia, citomegalovirus, toxoplasmosi, varicella);
- carenze alimentari gravi (microcefalia);
- uso di farmaci in gravidanza;
- abuso di alcool (sindrome fetalcolica) o di droghe;
- emorragie cerebrali del feto per traumi, anossia o emorragie materne.
Valutazione
- Diverse scale misurano il funzionamento (es. le Scale Vineland e la Scala dell’Associazione Americana per il Disabilità intellettiva);
- Queste scale generalmente forniscono un punteggio clinico limite che tiene conto delle prestazioni in diversi ambiti di capacità adattive;
- La scelta degli strumenti di valutazione e l’interpretazione dei risultati dovrebbe tener conto di fattori che possono limitare la prestazione (per es., il retroterra socioculturale del soggetto, la lingua madre, e gli handicap di comunicazione, motori, e sensoriali associati).