Category: Articoli Sanità

Tecnologia e comunicazione dei disabili. A Piacenza studio nazionale

PIACENZA. Possono le nuove tecnologie digitali migliorare davvero le capacità di comunicazione – e quindi la qualità di vita – di bambini e ragazzi disabili? Dall’Ausl di Piacenza arriva una prima concreta conferma dell’utilità di questistrumenti informatici documentata attraverso un progetto lungo tre anni. Nel 2014, grazie all’assegnazione di un bando della Fondazione Telecom Italia, è iniziata una sperimentazione su un campione significativo di più di cento minori che ha fornito risultati importanti. In questo caso, si può affermare che la tecnologia ha un effetto facilitatore ben certificato, grazie airiscontri tangibili emersi da tutti gli attori che ruotano intorno ai piccoli pazienti: iservizisanitari, il mondo della scuola e, naturalmente, la famiglia. I soddisfacenti e inediti esiti del progetto saranno presentati martedì 25 ottobre, nella Sala dei Teatini di Piacenza, nel corso di un convegno promosso dall’Azienda Usl. “La nostra sperimentazione di livello nazionale – spiega Giuliano Limonta, direttore del dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche – ci ha consentito difornire tablet, in comodato d’uso gratuito, a un gruppo di oltre 100 tra bambini e ragazzi in carico ai nostriservizi di Neuropsichiatria”. Volutamente, gli ideatori del progetto hanno scelto un campione “trasversale”: “Non cisiamo concentratisu una patologia specifica, ma abbiamo allargato il target ai minori con disturbi delle comunicazione all’interno dei disturbi evolutivi”. L’obiettivo della sperimentazione, in caso di esito positivo, era infatti quello di creare un modello replicabile e utilizzabile per utenze diverse. “Abbiamo coinvolto utenti dai 4 ai 14 anni con ritardo mentale, disturbo del linguaggio, gravi disturbi neuromotori/sindromi e disturbo dello spettro autistico”. Il progetto è stato denominato Cinque Petali: “Al centro di quello che tecnicamente viene definito sistema curante c’è il minore e intorno, a corolla, si muovono in sinergia la famiglia, i servizisanitari e il mondo della scuola. A questa rete già consolidata abbiamo aggiunto in questo caso due nuovi e importantissimi petali: la tecnologia e la Fondazione Telecom Italia, che ha contribuito ad avviare concretamente la sperimentazione attraverso un cofinanziamento. Tutti gli attori coinvolti(insegnanti, operatorisanitari e famiglie) hanno partecipato a una percorso diformazione condivisa, tenuta da autorevoliformatori. Ecco perché irisultati che verranno presentati martedì al convegno a Piacenza si basano sull’analisi dei datiraccolti nel triennio, esaminando il punto di vista di tecnici e parenti, considerando tutti gli ambiti di vita dei bambini e ragazzi.

Dalla sperimentazione – anticipano i professionisti Ausl che hanno coordinato il progetto – emergono datisignificativi. L’uso della tecnologia facilita a esempio l’incremento degli interessi e di conseguenza la qualità della relazione di questi utenti con i compagni e con ifamiliari con i quali possono condividere attività, sia nel tempo libero che in area didattica, altrimenti precluse. “Con il convegno di martedì – concludono gli esperti dell’Ausl di Piacenza – speriamo quindi di poter dimostrare di aver creato un piccolo ma solido modello, che possa essere sviluppato ed “esportato” in altre realtà”.

PiacenzaSera.it del 21-10-2016

Progetti “fai da te”, a vantaggio delle persone con disabilita’

Mani elettromeccaniche, “orologi” utili alla malattia di Parkinson, un sistema pensato per le persone sorde, braccia robotiche, carrozzine autoproducibili in 3D e un bastone che fornisce indicazionisensoriali alle persone con disabilità visiva:scopriamo alcuni dei progetti “fai da te”, utili alle persone con disabilità, presenti alrecente “Maker Faire” diRoma, noto anche come “il più importante spettacolo al mondo sull’innovazione”.

ROMA. Dare una definizione di maker e legarlo al mondo della disabilità non è semplice. Il maker è un artigiano digitale che, con quello che la tecnologia gli mette a disposizione, inventa oggetti. Un po’ per necessità, un po’ per passione, un po’ per trovare una collocazione in un’azienda. Me li immagino come i pionieri dell’informatica, come Steve Jobs e Steve Wozniak che in un garage della California sisono messi a costruire i primi computer Mac. Ma oggi, a differenza di allora, quando la tecnologie era in mano a pochi, c’è un’intera comunità che collabora scambiandosi idee, esperienze e suggerimenti. Tanti cervelli al lavoro su tanti progetti contemporaneamente e che sisono incontrati nei giorniscorsi alla Fiera diRoma per l’evento Maker Faire Rome. Abbiamo curiosato tra i progetti della sezione Life della manifestazione, dedicata alla salute, alla qualità della vita e alla disabilità ed ecco alcune idee che ci hanno stuzzicato la fantasia. Fable.

Fable (ovvero Fingers Activated by Low Cost Electronics, letteralmente “Dita attivate da elettronica a basso costo”) è una mano elettromeccanica destinata a chi abbia subito un’amputazione o sia portatore di una malformazione genetica dell’arto superiore. Opensource (in concessione gratuita), stampata in 3D ed economicamente accessibile, punta a unire la versatilità pratica alla bellezza estetica e alla possibilità di essere personalizzata. Ilsuo funzionamento si basa sull’acquisizione degli impulsi mioelettrici del muscolo, elaborati grazie a un’elettronica compatta, a basso costo. È sviluppata dal team di OBM Initiative. La sua evoluzione è stata raccontata negli ultimi mesi nel Diario di Fabia Timaco in Che Futuro!.

PD-Watch. L’orologio per il Parkinson (PD-Watch) è un dispositivo medico indossabile per i pazienti con malattia di Parkinson. La diagnosi di tale patologia è essenzialmente clinica e si basa sull’esecuzione di esami neurologici e semplici test motori; questa valutazione è in grado di evidenziare la gravità deisintomi motorisolo nel corso dell’esame neurologico, che normalmente ha una durata limitata, mentre tale gravità può variare notevolmente durante tutta la giornata. Alfine dunque diridurre questi inconvenienti, PD-Watch può effettuare un monitoraggio quantitativo deisintomi parkinsoniani, alfine disupportare la diagnosi e la valutazione clinica del morbo di Parkinson (se ne legga nelsito diBiomedical Lab).

IntendiMe. In questo caso, grazie a IntendiMe, cisi propone di migliorare la vita delle persone sorde, facendole sentire più indipendenti e alsicuro, perseguendo la missione di «far suonare un mondo cosìsilenzioso» attraverso un sistema innovativo che permetta alle persone con deficit uditivo di essere avvisate deirumori della vita quotidiana. Questo è possibile grazie a una placchetta attaccata sulle sorgentisonore, in grado dirilevare tutti isuoni della casa e avvisare l’utente direttamente sul bracciale IntendiMe, facendolo vibrare e illuminare. Tramite un’App su dispositivo mobile (smartphone, tablet), è possibile poi nominare ognifonte sonora come si preferisce e regolare l’intensità di luminosità e vibrazione.

Dandy. Questo è un braccio robotico progettato per aiutare persone con difficoltà agli artisuperiori a svolgere in autonomia semplici azioni quotidiane, come mangiare e bere. Dandy nasce dal desiderio di Giulia, giovane studentessa quattordicenne, di poter mangiare autonomamente. La sua figura, nella veste di capoprogetto e coprogettista è risultata fondamentale, perché ha permesso di condividere e tradurre una sua reale esigenza in vincoli e obiettivi progettuali per tutto il team. Ilrisultato ottenuto, dunque, è un braccio meccatronico a sei assi, movimentati da motori di ultima generazione, sorretto da una struttura semplice e standardizzata e manovrato da un controller disegnato in base alle caratteristiche ergonomiche di Giulia, ma facilmente adattabile a situazioni diverse, grazie alla stampa 3D.

TooWheels. Toowheels è una carrozzina opensource (di libero utilizzo) per persone con disabilità, progettata allo scopo di essere completamente autoproducibile con normali tecniche digital fabrication, come la stampa in 3D. TooWheels ha vinto anche il prestigioso premio dedicato al design industriale Compasso d’Oro 2016.

Safe Walk. Infine, Safe Walk, bastone che aiuta le persone non vedenti o ipovedenti, fornendo indicazioni sensorialisugli ostacoli presenti durante il loro cammino, sia in ambienti chiusi che all’aperto. Il dispositivo è dotato di un’elettronica in grado di avvisare l’utente in tempo reale (tramite vibrazione) sulla natura degli ostacoli che si possono incontrare. È dotato inoltre di una doppia rotella anteriore, in grado di dare ulteriori informazionisensorialisulle asperità del terreno. Ilsistema, realizzato in lega di alluminio, unisce leggerezza e praticità nell’uso a una notevole robustezza.

Testo già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il titolo “Makers Faire: sei progetti‘fai da te’ a vantaggio dei disabili”). Viene quiripreso, con alcun riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

di Simone Fanti

Superando.it del 20-10-2016

Make to Care: guanti “parlanti” per sordo­ciechi e oggetti trasformati in mouse e tastiere

Un kit utile a trasformare gli oggetti in mouse o tastiera e un guanto che riesce a parlare al posto dei sordo­ciechi: sono i due progetti vincitori di Make to Care, il contest lanciato da Sanofi Genzyme e Maker Faire Rome per la ricerca di soluzioni che migliorino la vita ai pazienti e a chi li assiste. La premiazione, che portera’ gli ideatori a volare nella Silicon Valley per incontrare i guru dell’innovazione, si e’ svolta a Roma, al Tempio di Adriano. Si chiamano Click4All e dbGlove, sviluppati rispettivamente da Luca Enei e Nicola Gencarelli, il primo, e Nicholas Caporusso, l’altro, e sono “soluzioni innovative che rispondono ai bisogni delle singole persone“, ha spiegato Giuseppe Novelli, rettore dell’universita’ di Tor Vergata e presidente della giuria del premio. “Per progredire, la scienza ha bisogno di salti ‘verticali’ proprio come questi – ha aggiunto – ossia idee semplici ma innovative“.

Click4All permette di sfruttare qualsiasi oggetto come mouse o tastiere su misura. DbGlove è invece un guanto che permette a cechi e sordo­cechi di potersi esprimere toccando il guanto, dove ogni punto corrisponde a lettere predefinite, e ‘ascoltare’ attraverso vibrazioni prodotte dal guanto. “L’idea di promuovere il contest – ha detto Enrico Piccinini, responsabile di Sanofi Genzyme – e’ arrivata entrando casualmente in contatto con un maker, Fabio Gorraso, che ha sviluppato un tutore speciale per la figlia affetta da atrofia muscolare spinale. Da li’, occupandoci noi di combattere malattie fortemente disabilitanti, abbiamo pensato di coinvolgere il mondo dei makers“. I 13 i finalisti del premio saranno presenti all’interno di Maker Faire, la grande fiera dell’innovazione che si svolgera’ a Roma dal 14 al 16 ottobre. a cura di Monia Sangermano.

MeteoWeb.eu del 13­10­2016

L’importanza della comunicazione e degli ausili

“Comunicazione Aumentativa e Alternativa: il Modello della Partecipazione e ausili a supporto del miglioramento della Qualità della Vita”: sarà questo il tema su cui ruoteranno il 29 ottobre i lavori dell’importante appuntamento in programma presso il Centro per l’Autonomia di Roma, iniziativa centrale in un percorso di formazione e informazione promosso dal Gruppo Regionale del Lazio di ISAAC Italy, l’organizzazione impegnata da tempo sul fronte della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA).

ROMA. Ci occupiamo regolarmente, nel nostro giornale, di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), ovvero di quell’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con difficoltà di comunicazione, utilizzando sistemi di simboli o immagini. Si tratta di una tecnica che richiede la formazione di genitori, operatori e del bambino e che funziona al meglio tramite una supervisione a domicilio da parte dello specialista. Si parla quindi di comunicazione aumentativa perché l’obiettivo è quello di arricchire, completare, implementare al massimo le abilità comunicative naturali della persona con disabilità verbale, alternativa perché si utilizzano strategie diverse da quelle verbali, come tabelle, simboli, immagini, scritte e software dedicati, scelti in base ai bisogni specifici e alle possibilità del paziente. Nell’àmbito dell’età evolutiva, la CAA viene proposta a bambini con paralisi cerebrali infantili, sindromi genetiche, disprassia (incapacità di compiere movimenti volontari), ritardo mentale, sordità grave e alcune forme di autismo.

Nel nostro Paese opera da tempo la Sezione italiana dell’ISAAC (International Society for Augmentative and Alternative Communication), vale a dire l’ISAAC Italy, Associazione che raduna le persone interessate e coinvolte nella CAA, i loro familiari e amici, oltre ai professionisti, ai tecnici e alle aziende che distribuiscono in Italia ausili e materiali per tale metodica.

Dal canto suo, il Gruppo Regionale Isaac Italy del Lazio, nell’intento di costruire una rete sempre più solida tra professionisti, famiglie, utenti di CAA, centri di riabilitazione, scuole, associazioni e tutte le realtà interessate, ha avviato un percorso di formazione e informazione (Conoscere i Centri per la Comunicazione Aumentativa e Alternativa), che ha visto alcune strutture del proprio territorio rendersi disponibili ad ospitare una serie di incontri – le Giornate per la Comunicazione Aumentativa e Alternativa ­, promuovendo così occasioni conoscenza, approfondimento e anche di raccolta di fondi per ISAAC Italy.

Uno dei principali appuntamenti previsti prossimamente sarà quello del 29 ottobre, presso il Centro per l’Autonomia di Roma (Via Cerbara, 20, ore 8.30­14), con l’Open Day centrato sul tema Comunicazione Aumentativa e Alternativa: il Modello della Partecipazione e ausili a supporto del miglioramento della Qualità della Vita. La presentazione della giornata sarà affidata per il Centro ospitante alla terapista occupazionale Roberta Vernice, docente presso il Master Universitario in Comunicazione Aumentativa e Alternativa dell’Università LUMSA, che presso il Centro stesso coordina il Servizio di Terapia Occupazionale e per ISAAC Italy alla terapista occupazionale Simona Micchelini, coordinatrice per il Gruppo Regionale del Lazio dell’Associazione. Interverrà poi Giusi Castellano, terapista occupazionale e docente presso il Master Universitario in Comunicazione Aumentativa e Alternativa dell’Università LUMSA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa: il Modello della Partecipazione), mentre Roberta Vernice e l’altra terapista occupazionale sempre dell’Università LUMSA Luigia Fioramonti, introdurranno il tema della giornata (Ausili a supporto al miglioramento della Qualità della Vita). Lavorando quindi sull’Importanza della comunicazione e degli ausili per facilitare la partecipazione nei contesti della vita quotidiana, i partecipanti verranno divisi in sei gruppi di lavoro, che a rotazione potranno partecipare a laboratori pratici, condotti dall’équipe del Centro per l’Autonomia nei seguenti ambienti attrezzati: Cucina (Alice Bergonzoli, terapista occupazionale); Stanza da letto (Roberta Vernice); Stanza da bagno (Luigia Fioramonti); Stanza da gioco, comunicazione, apprendimento (Roberta Cristofani, terapista occupazionale; Simona Micchelini; Annamaria Blasetti, psicologa); Assistive Technology e comunicazione (Giusi Castellano; Stefano Bravi, terapista occupazionale; Federico Occhionero, informatico); Domotica (Luigi Iacovelli, terapista occupazionale). Da ricordare infine che in conclusione è previsto anche l’incontro mensile dei soci componenti il Gruppo Regionale del Lazio di ISAAC Italy. (S.B.)

 

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: t.occupazionale@centroperlautonomia.it.

Superando.it del 10­10­2016

”Disturbi dello spettro autistico: traiettorie di sviluppo, basi neurobiologiche, terapia”

Seconda edizione del workshop, segreteria scientifica affidata al dottor Roberto Canitano (roberto_canitano650v). 6 ottobre (14,30-18,30), 7 ottobre (8,45-20), Banca Monte dei Paschi, Piazza Salimbeni 3, Siena.

SIENA. Si terrà il 6 e il 7 ottobre la seconda edizione del workshop dal titolo “Disturbi dello spettro autistico: traiettorie disviluppo, basi neurobiologiche, terapia”, in programma presso la sede diBanca Monte dei Paschi, situata in Piazza Salimbeni 3 a Siena.

Si tratta di un approfondimento su alcuni dei temi emergenti nello studio e nella ricerca dei disturbi dello spettro autistico, realtà che ha raggiunto una rilevanza epidemiologica dirilievo. La segreteria scientifica è affidata al dottor Roberto Canitano della UOC Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, diretta dal professor Joussef Hayek, e al professor YuriBozzi dell’Università di Trento e delCNR-Neuroscienze di Pisa.

“Affronteremo diverse tematiche dei disturbi dello spettro autistico – afferma il dottor Canitano –, dai disordini del linguaggio airapporti con altre patologie neuropsichiatriche. Cercheremo di fornire elementi diriflessione importanti per ilfuturo approccio diagnostico e diricerca, anche attraverso il contributo di esperti di carattere internazionale”.

Tra glistudiosi che interverranno cisono Laura Ricceri e Maria Luisa Scattoni dell’Istituto Superiore di Sanità, che sisoffermeranno sulla ricerca in Italia, il professor Will Spooren, che esporrà il coordinamento del progetto multicentrico più importante d’Europa, e la professoressa Sylvie Tordjman dell’Università diRennes, che presenterà uno studio sperimentale di tipo psicofisiologico di comparazione tra psicosi e disturbi dello spettro autistico. Tra gli interventi previsti anche quello di Pierluigi Tosi, direttore generale dell’AOU Senese, che aprirà la giornata del 7 ottobre. Della segreteria organizzativa del workshop si occupa la UOC Formazione del personale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.

SienaFree.it del 03-10-2016

Una app per segnalare e abbattere le barriere architettoniche

ROMA. Spostarsi per Roma, così come in molte altre città, può essere un percorso a ostacoli per chi è costretto a muoversi in carrozzina, tra strade e uffici off limits, marciapiedi e scivoli mancanti. Ma arriva una app per segnalare le barriere architettoniche e ricevere aiuto per abbatterle. E’ “No­Barriere”, ideata dall’associazione Luca Coscioni, sempre in prima linea a difesa dei diritti dei disabili.

E’ gratuita, disponibile per Android e iOS e facile da usare, si può anche accedere dalla versione web sul sito dell’associazione. Una volta installata, si inseriscono i propri dati e quando ci si imbatte in una barriera, basta scattare una foto, inserire una descrizione e attivare la geolocalizzazione.

Si invia così la segnalazione, le informazioni vengono notificate all’associazione e raccolte in tempo reale su una mappa online, che segnala quelle ancora presenti e quelle già rimosse. Inoltre, si può mandare una mail pre­compilata al proprio sindaco per denunciare la barriera. Una vera e propria diffida all’amministrazione comunale che ha 30 giorni di tempo per eliminare la barriera.

Askanews del 29.­07­.2016

Progetto Ciceron: la realta’ virtuale in aiuto a chi e’ affetto da sindrome di Asperger

Diversamente dall’autismo, nella sindrome di Asperger non si verificano significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o nello sviluppo cognitivo, tuttavia siamo alle prese con un disturbo del comportamento che caratterizza quei soggetti apparentemente incapaci di avere relazioni sociali empatiche, e focalizzati unicamente sull’analisi, sulla concentrazione, sulla teorizzazione, sullo studio e la comprensione di argomenti spesso tecnici e difficili.

Ma oggi, attraverso un simulatore di realtà virtuale sviluppato da U­tad, l’utente agirà in un ambiente immersivo e personalizzato che gli consentirà di adattarsi a diverse situazioni, superando paure e fobie e migliorando così il proprio rendimento scolastico o professionale.

Indra, Fondazione Universia e U­tad (“Centro Universitario de Tecnología y Arte Digital”) hanno firmato un accordo di collaborazione per la creazione di una cattedra di ricerca in tecnologie accessibili, il cui primo progetto è CicerOn VR speech coach: un’applicazione che, attraverso tecniche immersive di realtà virtuale, consentirà alle persone con sindrome di Asperger di allenarsi nell’interagire con altre persone e nelle attività di public speaking.

Grazie alle caratteristiche immersive, la realtà virtuale verrà utilizzata per la riabilitazione di diversi tipi di fobie e disturbi come la sindrome di Asperger, un disordine neurobiologico che limita le abilità sociali, comportamentali e di comunicazione. Il progetto CicerOn, realizzato da ricercatori, medici e studenti di U­tad, permetterà agli affetti dal morbo di parlare in pubblico, aiutandoli a ridurre la paura, l’ansia e la fobia derivanti da situazioni di questo tipo e migliorando così le prestazioni scolastiche e professionali.

L’applicazione consentirà agli utenti di interagire con avatar virtuali attraverso tecniche di gamification, ossia dinamiche di gioco in ambienti non ricreativi. Previsti diversi livelli di difficoltà, ai quali si andranno man mano ad incorporare interazioni, interruzioni, rumori, ecc. che permetteranno all’utente di poter migliorare sia il contatto che la comunicazione con il pubblico.

A garanzia di un utilizzo facile, fruibile e poco costoso, l’applicazione potrà essere utilizzata con occhiali stereoscopici e con uno smartphone che consentiranno all’utente, senza la necessità di una installazione complessa, di contare su un coach virtuale nella propria casa. Altra opzione disponibile è quella di poter accedere alla soluzione grazie a un telecomando e un dispositivo di realtà virtuale con migliori prestazioni e in grado di creare un ambiente virtuale più realistico. In questo modo l’utente sarà portato a percepire l’esperienza come un videogioco, anziché un sistema di training terapeutico.

Un progetto con una filosofia per i pazienti. Essendo un progetto multidisciplinare, i livelli e i moduli saranno definiti da un team di lavoro formato da esperti in diverse discipline e guidati dalla Dott.ssa Laura Raya, direttore del progetto da parte di U­tad. Insieme a lei, parteciperanno ricercatori di realtà virtuale, progetto da parte di U­tad. Insieme a lei, parteciperanno ricercatori di realtà virtuale, gamification, intelligenza artificiale, comunicazione, public speaking, visual design, ma anche psicologi e pedagoghi specializzati.

Al fine di determinare la validità terapeutica di CicerOn, la sua viabilità e l’impatto reale, saranno coinvolte nel progetto anche le Associazioni di Asperger di Spagna, che offriranno supporto e daranno consigli sulle linee guida da seguire con i pazienti affetti dal morbo e sulla sua evoluzione sociale, essenziale per lo sviluppo e implementazione del sistema. Inoltre sarà promossa la partecipazione, in alcune fasi del progetto, di studenti con disabilità, ossia i membri della community universitaria U­tad, che parteciperanno al progetto non solo nella valutazione del sistema ma anche come sviluppatori.

Grazie alle capacità di coaching all’interno della realtà virtuale, CicerOn potrà essere utilizzato anche da persone poco abituate al public speaking, ma che vogliano migliorare le proprie capacità comunicative sia nell’ambito universitario che lavorativo.

Indra e le Tecnologie Accessibili. L’iniziativa “Tecnologías Accesibles” – avviata da Indra oltre 15 anni fa come parte della propria CSR – rappresenta l’impegno dell’azienda nei confronti delle persone disabili attraverso l’uso delle ICT. Indra ha creato cattedre di ricerca in questo ambito, in 11 università spagnole e in 3 dell’America Latina, in collaborazione con diverse fondazioni e associazioni. Gli oltre 50 progetti realizzati hanno come obiettivo l’utilizzo della tecnologia per dare soluzioni innovative alle necessità delle persone disabili. Le ICT possono avere un ruolo fondamentale per migliorare la loro qualità di vita, l’accesso all’istruzione e la loro integrazione sociale e lavorativa.

Indra. Indra è una delle principali società di consulenza e tecnologia per le operazioni di business dei propri clienti in tutto il mondo. Sviluppa un’offerta tecnologica completa di soluzioni proprietarie e di servizi all’avanguardia ad alto valore aggiunto. A questa offerta si aggiunge una cultura unica di affidabilità, flessibilità e adattabilità alle esigenze dei propri clienti. Indra è leader mondiale nello sviluppo di soluzioni tecnologiche nei settori: Sicurezza e Difesa, Trasporto e Traffico, Energia e Industria, Telecomunicazioni e Media, Finance, Pubblica Amministrazione e Sanità. Inoltre, la sua business unit Minsait risponde alle sfide della trasformazione digitale. Nel 2015, Indra ha avuto ricavi per un valore di 2.850 milioni di euro, 37.000 professionisti, con una presenza locale in 46 Paesi e progetti in 140 Paesi.

In Italia Indra ha circa 600 professionisti che lavorano presso le sedi di Roma, Milano, Napoli, Bologna e Matera. La Società ha un Software Lab a Napoli che opera all’interno di una rete di 22 Software Lab in Europa, Asia e America Latina: laboratori di R&S all’avanguardia.

U­tad. U­tad è il primo centro universitario in Spagna specializzato al 100% nella formazione in aree che integrano la catena del valore dell’economia digitale: Ingegneria, Realtà Virtuale, Visual Design, Animazione, Progettazione di prodotti interattivi, e videogiochi. Inoltre, ha la Direzione Internazionale di Società Tecnologiche. Si tratta di un’istituzione unica in Spagna finalizzata alla formazione dei leader dell’industria digitale del presente e del futuro. Conta su docenti provenienti delle migliori società del settore. Un centro di primo livello internazionale, basato sull’eccellenza, l’innovazione e la tecnologia che promuove lo sviluppo del talento e che prepara gli studenti per le professioni del mondo digitale.

Fondazione Universia. La Fondazione Universia è un’organizzazione privata senza scopo di lucro promossa da Universia. La Fondazione e stata istituita nel 2005 come l’unica entità del Terzo Settore specializzata nel collettivo degli universitari con disabilità. La sua finalità principale è quella di promuovere l’istruzione superiore inclusiva e l’accesso delle persone disabili ai posti di lavoro qualificati. Dal 2012 la Fondazione Universia è Agenzia di Collocamento nº 1300000006. Questa qualificazione le consente di contribuire a migliorare la situazione lavorativa delle persone disabili. La Fondazione è tra i firmatari del Patto Mondiale, con l’impegno di rispettare persone disabili. La Fondazione è tra i firmatari del Patto Mondiale, con l’impegno di rispettare i Principi del Patto Mondiale delle Nazioni Unite.

Gravita’ Zero del 19­07­2016

Autismo e logopedia: a breve fondi. “Ma serve continuita’ “

MILANO. Attese critiche per alcune prestazioni terapeutiche, necessità di aumentare gli operatori sul territorio: sono i due principali nodi della Neuropsichiatria infantile in Lombardia: evidenziati dalla stessa Regione nelle Regole di sistema per il 2016 che, confermando azioni e interventi già previsti nell’aprile del 2015, aggiunge «la possibilità di contrattualizzazione di nuovi posti», ma rileva che «una percentuale significativa delle richieste di prima visita relative ai poli territoriali ha tempi d’attesa critici». In particolare per la logopedia. Per questo si prevede uno stanziamento massimo di 4 milioni di euro ( per la Bergamasca sarebbe il 10% del totale ndr), con la priorità data alle « attività riabilitative di tipo logopedico» e « una particolare attenzione alla cura dei pazienti affetti da sindrome dello spettro autistico». La delibera per i fondi dovrebbe arrivare entro giugno. «Vanno utilizzati entro dicembre: e le nuove assunzioni, oltre a essere precarie, non risolvono il problema cronico delle attese ­ evidenzia Orazio Amboni, Welfare Cgil Bergamo ­ . Restano chiusi i turnover e le assunzioni nuove sono fatte con contratti a progetto. Invece questi pazienti hanno bisogno di continuità e soprattutto non possono iniziare un percorso di terapie e vederlo interrotto all’improvviso perché il personale ha il contratto in scadenza, o fugge altrove».

L’Eco di Bergamo del 13­06­2016

Autismo Accolgo

Una App per smartphone e un marchio realizzato ad hoc: consiste in questo l’iniziativa denominata “Autismo Accolgo”, voluta dall’AGSAT (Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino), in collaborazione con CSA (Cooperativa Sociale Autismo Trento), per creare a livello nazionale (e magari non solo) un vero e proprio “raccoglitore” di fonti affidabili in merito all’autismo in tutti gli àmbiti, sia di cultura generale, sia di sostegno alle famiglie e ai professionisti.

È scaricabile gratuitamente l’applicazione (App) per smartphone (sistema Android e Apple) denominata Autismo Accolgo e voluta dall’AGSAT (Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino), in collaborazione con CSA (Cooperativa Sociale Autismo Trento), con l’obiettivo principale di creare un “raccoglitore” con fonti affidabili in merito alla patologia autistica in tutti gli àmbiti, sia di cultura generale, sia di sostegno alle famiglie e ai professionisti, «e di conseguenza – come spiegano i promotori – un appoggio solido a tutte gli enti che lavorano con l’autismo, con la creazione di un cambiamento di ottica di condivisione di progetti e informazioni».

In parallelo è stato creato un marchio ad hoc, che verrà consegnato a tutte quelle strutture aperte al pubblico che offrono servizi culturali, educativi e ricreativi sensibili al tema dell’autismo, costruendo dunque una vera e propria rete di enti “accreditati”.

«La App – spiegano ancora dall’AGSAT – permetterà anche di facilitare le famiglie che hanno figli con disturbo dello spettro autistico, o le associazioni impegnate in questo settore, nello scegliere attività in strutture che abbiano sensibilità e competenze base sull’autismo, ciò che sarà pure un modo per promuovere una cultura sull’autismo anche fuori dal proprio territorio, dallo sport alle vacanze, sia invernali che estive e così via». (S.G.)

 

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@agsat.org.

Superando.it del 14-01-2016

 

L’innovazione tecnologica a servizio dei disabili

Sfidare i propri limiti per andare oltre. Questo potrebbe essere il senso della battaglia culturale e politica ingaggiata da questo governo nel tentativo di portare il nostro Paese fuori dalla palude degli ultimi anni. Una delle chiavi adottate per affrontare questa partita è stata quella dell’innovazione: dal piano nazionale scuola digitale, all’introduzione delle PMI innovative fino all’attuazione del credito d’imposta per favorire attività di ricerca e di sviluppo. L’attenzione dimostrata nei confronti dei processi di crescita degli strumenti necessari a modernizzare il nostro paese rendendolo finalmente competitivo e, soprattutto, aderente alla sua missione che è quella di produrre innovazione, cultura, saper fare, è stata una delle cifre del governo Renzi. Un’ innovazione prodotta pensando finalmente al mercato e non soltanto alle pubblicazioni scientifiche. Un’innovazione che si fondi con decisione e senza esitazioni sul capitale umano e sulle straordinarie risorse che offre il nostro Paese.

Proprio perché questo governo ha deciso di giocare una partita importante accettando la sfida più difficile, credo sia lecito osare ancora di più, investendo su settori che fino ad oggi sono stati colpevolmente trascurati. Penso, per esempio, allo sviluppo di una progettazione accessibile e funzionale di spazi destinati a tutte le cittadine e i cittadini, senza distinzione, oppure di sistemi di supporto funzionale e ausili sempre per persone disabili; in questo senso, la robotica, l’ingegneria biomedica, le tecnologie legate alla mobilità ci offrono un panorama di grandi opportunità.

Al Maker Faire Rome – The European Edition, la più grande fiera europea sull’innovazione che si è tenuta a Roma lo scorso ottobre, sono stati presentati progetti di tecnologia avanzata da lasciare sbalorditi: mani robotiche stampate in 3D, bastoni hi-tech per non vedenti, un nuovo comunicatore per persone con SLA, il telefono che consente alle persone sordo-cieche di comunicare a distanza. A essere utilizzata è la LST (Lingua dei Segni Tattile), unita a una tecnologia in grado di controllare una mano robotica che mima i movimenti di un operatore. Infine, il comunicatore per persone con disturbi dello spettro autistico, nato dall’ingegno di un insegnante di sostegno e uno di elettronica che hanno inventato e realizzato un trasmettitore basato sulla comunicazione aumentativa alternativa: tramite un selettore l’insegnate sceglie il contesto (azioni, bisogni, si/no, ecc.) e l’alunno può scegliere tra due o tre alternative per esprimersi. A quel punto un sensore attiva il file vocale corrispondente all’immagine scelta.

In questo contesto di grande fermento tecnologico, ma anche culturale, il governo mette a disposizione degli strumenti affinché le imprese investano in innovazione, ricerca e sviluppo. Ci sono finalmente idee e risorse per sostenere investimenti e progetti che sappiano mettere in rete le università con il mondo dell’ impresa. Con le PMI innovative molte imprese potranno accedere alle agevolazioni, semplificazioni e incentivi fiscali, avranno un accesso semplificato al Fondi di garanzia e ulteriori incentivi per chiunque voglia investire nei loro progetti innovativi.

Questo governo ha dimostrato di saper accettare le sfide e credo sia arrivato ora il momento di fare un ulteriore passo avanti sostenendo chi investe in tecnologia per le persone disabili perché la salute e la qualità d vita nel futuro saranno sempre più hi tech. Dallo sviluppo delle nuove tecnologie dipenderà molto dell’incremento dell’autonomia delle persone con disabilità, un percorso sostenuto dal Governo già con lo stanziamento di 5 milioni di euro per la “vita indipendente” nella legge di stabilità 2016.

Le persone con disabilità hanno bisogno di strumenti di supporto per svolgere attività quotidiane: l’aliquota Iva agevolata al 4% è sicuramente importante, ma assolutamente determinante per guardare il futuro è sostenere chi progetta, costruisce ed investe per realizzare un Paese per tutti, senza barriere architettoniche e sensoriali. Oggi, in questo mondo che cambia ogni giorno in modo così impressionante, l’aliquota agevolata dovrebbe servire a comprare un porzione di futuro e un grammo in più di libertà. Innoviamo diversamente.

L’Huffington Post.it del 14-01-2016

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